Già il titolo, senza punto interrogativo, originariamente non mio, può sottintendere la volontà di sfruttare aforismi per convalidare concetti più o meno autoreferenziali .
Nessuno ha la verità in tasca e nessuno dovrebbe inventare didascalie – veicolo di trasporto di idee estemporanee – , fuori dalla normativa ufficiale redatta e gestita dall’Enci. In parte anche dalle Società Specializzate.
Leggo, e con piacere, richiami benevoli verso la caccia da Autori che nel recente passato non esitavano a denigrarla. <La caccia rovina il cane in generale ed in forma più marcata quello adibito alle prove; oppure per ottenere buoni cani da caccia accoppiate con i trialer (che fino a prova contraria non risultano essere del mestiere). E tanti altri.
Questo preambolo per ritornare sull’utilità di lasciare al loro destino le battute figlie dell’improvvisazione e contestualmente esprimere invece giudizi che tengano scrupolosamente conto dei regolamenti, standard e note, utilizzando le precise indicazioni sostanziate da aggettivi espressi dal “legislatore –Enci”; ogni parola ha un preciso significato che va capito, capitalizzato ed applicato conformemente alla prestazione. Questa, a mio avviso, è l’unica strada che può uniformare il giudizio.
Se ogni santo giorno si inventano slogan venduti come importanti scoperte , è facile affondare nel caos, confondere le idee, e trascinare una materia di indicibile valore, verso il baratro dell’improvvisazione , dell’invenzione.
Le prove , momento topico per applicare il dettato selettivo che rappresentano al massimo livello, non possono essere considerate superficialmente momenti di relax, di di esteriorità, di esibizioni atipiche , ecc. con la conseguenza di trascurare il complessivo di doti , comportamenti, attitudini, valori stilistici e di rendimento . Chi trascurerà la sostanza abbracciando invenzioni tipo galoppo morbido- non elencato nello standard- ,oppure confondere le idee menzionando la dorsale e la linea superiore come fossero due cose differenti ,oppure penalizzando una prestazione perché il posteriore si è scoperto essere un filo scalciato, o anche considerare come negativo con relative incidenza sulla qualifica,un anteriore che darebbe maggior rotondità (sic !) se l’angolazione scapolo/omerale fosse un grado in più o in meno; ebbene chi si vorrà avventurare in questi sentieri ,aprirà la strada alla produzione di esemplari di scarsa personalità ed intelligenza, da taluni, peraltro, già considerata un opzional.
Le idee pro e/o contro le miste, navigano più “sul sentiti dire” che su basi concrete, in zootecnia i confronti per migliorare SONO SEMPRE STATI EFFETTUATI SU GRUPPI DI ANIMALI DELLA STESSA RAZZA. Se si dice che il setter ne guadagna perché risulta stimolato dall’antagonista che è più veloce di lui, mi sovviene il titolo, ripeto non mio, de “ l’asino non vola! Si parte con il convincimento di “sfondare quasi euforicamente” con letteratura fiorita, per poi ricondurre il tutto a concepire la velocità come elemento di particolare rilievo dimenticando che in ogni razza , in base alla costruzione ed alla personalità derivante appunto dai canoni della razza , ha il proprio movimento e la PROPRIA VELOCITA’ , quindi non è certo un valore assoluto. La velocità e la cerca geometrica , di dimensioni oserei dire kilometriche ( negli inglesi)risultano purtroppo essere dai più considerati come la panacea; il non plus ultra di una prestazione in prova. Conta invece la tipicità dei galoppi che permettono di esprimere le doti venatorie in diversi modi . Per questo decretare la morte del setter se non “corre” in prove miste con i pointer, significa procurare confusione su confusione.
Prima di proseguire mi permetto di produrre indicazioni sul significato di aggettivi spesso usati nel comporre una relazione e poi in cascata usati in tutte le salse. Non è immaginabile che vi siano “interpretazioni” che ne snaturerebbero l’essenza.
- STILE : modalità di comportamento, di azione, di espressione¸peculiarità. Lo stile deve essere valutato nel movimento ed ancor più nelle fasi pre, durante e dopo ferma . Queste fasi dicono moltissimo sulla tipicità. ( quest’ultima parte è aggiunta dal sottoscritto).
- TIPICITA’ : carattere distintivo, specificità
- CLASSE : ottima qualità, eccellenza nella pratica attività
- TEMPERAMENTO : insieme delle caratteristiche psichiche di un individuo , indole
- SAGACIA : capacità di risolvere e capire situazioni,acume, perspicacia
- PSICHE : insieme di funzioni e di processi mentali, sensitivi, affettivi, che costituiscono la personalità.
Se qualcuno volesse reclamare , non convalidando questi contenuti,può sempre rivolgersi al “DIZIONARIO ITALIANO SABATINI COLETTI” Giunti editore.
La selezione non è una battuta , nemmeno un confronto fra diverse opinioni, non una invenzione estemporanea; si sviluppa nel contesto di mantenimento delle doti di base(standard) ,possibilmente migliorandole seguendo anche indicazioni empiriche che sommate a quelle biologico- genetiche sviluppano un contesto morfologico e funzionale dal quale si trarranno deduzioni utili nelle successive cucciolate.
Lo stile di cerca( naturale ed autonoma) ,sostanzialmente differente fra le due razze (setter inglese e pointer), rappresenta un solco di divisione che non lascia spazio ai confronti . Due cani con cerca diversa , diversa velocità, diverso modo di appropriarsi dell’usta, di fermare e concludere, diversi per costruzione, diversi nel movimento, che indicazioni possono dare in un confronto ? Le caratteristiche della razza setter sono un quotidiano argomento sul quale lavora con impegno la SIS nazionale sviluppate poi a livello locale dalle Delegazioni. I vari Campionati dimostrano come sono applicate nelle diverse discipline. La genericità del setter si manifesta in diversi ambienti dove dimostra un superbo adattamento; SEMPRE ESPRIMENDO LA RAZZA .
Intelligenza, senso del selvatico, abnegazioni e sacrificio nel lavoro, ecc. Non se ne parla negli articoli , non se ne parla in generale evidentemente considerandoli elementi marginali o poco importanti, sono invece abbondantemente considerati dal cacciatore che per lui rappresentano i supporti tipici nell’espletamento del lavoro. Il setter li mostra con eleganza, flessuosità, radenza accentuata dal sentore di sia pur lieve emanazione, linea dorsale parallela al terreno. Tutto questo che c’azzecca con il pointer che oltre alle note macroscopiche differenze ha la linea superiore rampante ed è velocissimo ?
Non so se gli asini non volano, non mi sono mai posto il problema, resta il fatto che in provincia di Piacenza località Pontenure, ogni anno si organizza la festa dell’asino trascinando sulla torretta del campanile un asino di cartone in memoria della salita di un asino vero ! ! ! Nessuno sa dire però quanti anni fa…………………..