LA TAGLIA NEL SETTER GORDON

 

Nel corso della lunga e felice storia di questa razza, si sono succedute poche stesure dello standard che hanno portato ai 4 principali standard in vigore oggi nel mondo: 1) Kennel Club standard in vigore nel Regno Unito e aggiornato nel 2015; 2) FCI standard n. 7 in vigore in tutti i paesi della FCI (Europa, Asia, Sud America) e aggiornato nel 2016; 3) ANKC standard in vigore in Australia; 4) AKC standard in vigore in USA. Esistono anche gli standard del Canadian Kennel Club e del New Zealand Kennel Club, ma non differiscono molto da quelli dell’AKC e dell’ANKC e comunque la razza è poco diffusa in questi due paesi.

 

Il 28 e 29 giugno del 1859 a Newcastle upon Tyne in Inghilterra si svolse la primissima mostra canina riservata alle razze da ferma e dove i premi in palio erano dei fucili da caccia. Solo Setter e Pointer vennero esposti per un totale di 36 Setter in un’unica classe tra i quali il vincitore fu Dandy, un black and tan di proprietà di Mr. Jobling. Non si sa bene con quali criteri si siano svolti i giudizi, perché a quei tempi non esistevano né regole né uno standard morfologico. La prima descrizione codificata della razza venne pubblicata sul Kennel Gazette nel 1889 “The points of the Gordon Setter” e poi ripresa da The Field e dal primo Kennel Club Standard nel 1891.

In Scandinavia, nel 1923 venne pubblicato il primo ben dettagliato Standard che riportava le taglie di 60-65 cm per i maschi e di 58-63 cm per le femmine. In Gran Bretagna il Club di razza propose nel 1928 uno Standard al Kennel Club che lo approvò nel 1931 e le taglie riportate erano di 26 inch (66 cm) per i maschi e di 24,5 inch (62 cm) per le femmine.

Alla fine del 1800 tutti i Gordon misurati per lo stood book misuravano tra 22 e 25,5 inch (56 – 65 cm) con l’eccezione di Ch. Bydand Coronach che misurava 27 inch (69 cm).

 

La taglia del Gordon negli Standard del KC e della FCI non è mai variata ed è sempre stata di 62 cm per le femmine e di 66 cm per i maschi e il peso rispettivamente di 25,5 Kg e di 29,5 Kg in condizioni da esposizione.

La tolleranza in eccesso o in difetto, seppur non specificato nello standard, come regola generale, non dovrebbe eccedere il 2%, quindi poco più di 1 cm.

Volutamente chi ha scritto lo standard ha fissato delle taglie senza un range, ciò significa che i Gordon devono avvicinarsi il più possibile alle taglie indicate. L’eccesso o il difetto nella taglia non sono mai stati considerati difetti da squalifica.

Gli standard Australiani e Neozelandesi riportano esattamente le stesse taglie e pesi degli standard KC e FCI.

 

Un discorso a parte riguarda gli standard dell’American Kennel Club e del Canadian Kennel Club dove le taglie e i pesi indicati presentano dei range. Le femmine devo rientrare tra i 58 cm e i 66 cm mentre i maschi tra i 61 cm e i 69 cm con pesi da 20 Kg a 32 per le femmine e tra i 25 Kg e i 36 Kg per i maschi.

Lo standard Canadese prevede le stesse misure di quello americano con gli stessi range, ma per i pesi prevede dei massimi leggermente inferiori.

 

La taglia in Italia

I più importanti cinofili italiani si sono sempre interessati alle razze britanniche e dalla fine del 1800 attinsero informazioni dirette dai loro omologhi britannici.

Nel “Manuale del Cacciatore Italiano” pubblicato nel 1887, Ferdinando Delor faceva un accenno alla taglia del Setter Gordon: “Per le robuste sue forme e per l’alta sua statura, questa è la varietà più grande che esista fra i setters. La moda però si è impadronita di questi, come di tutti gli altri cani inglesi; e fu un tempo, non molto remoto, in cui i Gordons si preferivano di bassa statura: 60 centimetri alla spalla. Erano cani tozzi e privi di quella robustezza che è una delle prerogative maggiori dei setter. Siamo fortunatamente ritornati ora all’alta ed imponente statura e alle forme regolari tanto piacevoli all’occhio”.

Nel Manuale Hoepli “Il Cane” di Angelo Vecchio pubblicato nel 1897, il Setter Nero-Fuocato o Gordon doveva avere una taglia per i maschi da 59 a 65 cm, mentre le femmine non arrivavano mai a 51 cm. Nella riedizione dello stesso manuale del 1904 la taglia dei maschi rimane invariata mentre quella delle femmine sale a 55 cm, non si sa i 51 cm dell’edizione precedente fosse un errore di stampa, ma è molto probabile.

Nel Manale Hoepli “Cani e Gatti” del Prof. Ferruccio Faelli pubblicato nel 1924 la taglia va da 54 a 64 cm nei maschi e da 56 a 61 cm nelle femmine.

Nel Manuale Hoepli “Il Cane da Caccia” di Ettore Talé pubblicato nel 1926, la taglia del Setter Nero Fuocato era indicata come 60-65 cm.

 

In Italia a partire dagli anni ’30 iniziarono molte polemiche a proposito dell’origine geografica e del nome stesso della razza Gordon, infatti uno dei primi allevatori, il Prof. Gino Pollacci di Pavia sosteneva che il Gordon dovesse essere chiamato Setter Scozzese mentre il Kennel Club Italiano che lo aveva inizialmente denominato Setter Scozzese aveva poi iniziato a indicarlo come Setter Gordon. Queste polemiche spinsero gli appassionati e cercare conferme anche in altre nazioni europee dove il Gordon godeva già di una buona diffusione e dove erano stati scritti degli “Standard” nazionali sulla base dello Standard Britannico adattandolo alle esigenze locali. E fu così che sull’organo ufficiale del KC Italiano “Rassegna Cinofila” all’inizio degli anni ’30 vennero pubblicati diversi articoli e carteggi sul Setter Gordon e i primi Standard britannici e scandinavi.

Le taglie previste dal Club britannico erano di 66 cm per i maschi e di 62 cm per le femmine; mentre gli standard scandinavi (Danimarca, Svezia e Norvegia) stabilivano un’altezza per i maschi di 60-65 cm e di 58-63 per le femmine.

Quindi gli standard scandinavi introducevano un range di altezza di 5 cm, senza però specificare se i soggetti che non riuscivano a rientrare in quel range dovessero o meno essere squalificati.

 

L’Ente Nazionale della Cinofilia – Kennel Club Italiano dal 1936 decise di adottare lo standard Britannico e i Gordon vennero giudicati con la scala dei punti da 1 a 8 anche per la taglia.

Nel 1950 i “padri” della moderna cinofilia Fabio Cajelli, Giuseppe Solaro e Giulio Colombo, già autori e revisori degli Standard delle razze italiane, decisero di pubblicare le cosiddette “estensioni o commenti” agli Standard delle quattro razze britanniche da ferma, ma di fatto erano dei veri e propri standard, molto dettagliati e in contrasto con gli Standard ufficiali. Per quanto riguarda le taglie, fecero dei passi indietro e, avvicinandosi agli Standard scandinavi, reintrodussero un range molto ampio e decisamente tendente al basso: da 58 a 64 cm per i maschi e da 56 a 62 cm per le femmine con una tolleranza di 2 cm in più e in meno. Ragionando con questi dati un soggetto maschio di taglia massima poteva raggiungere la taglia prevista dal Kennel Club solo “sforando” nella tolleranza, mentre una femmina di taglia massima poteva raggiungerla e superarla nella tolleranza.

Dal 1950 in poi i “commenti del trio Cajelli-Solaro-Colombo” divennero gli standard ufficiali in vigore in Italia: tutti i giudici erano formati e tenuti a giudicare secondo questi standard e tutti gli allevatori dovevano attenersi a questi standard e a queste misure. Nel 1963 la FCI pubblicò lo Standard ufficiale del Setter Gordon, cioè lo Standard del Kennel Club britannico, ma l’Italia, sebbene paese membro della FCI, non lo recepì e non lo applicò mai, perché ormai gli standard di Cajelli-Solaro-Colombo erano più che affermati e un cambiamento avrebbe significato una rivoluzione. Ovviamente lo Standard ufficiale KC/FCI in qualche modo trapelò tra gli appassionati che però lo criticarono per la superficialità e per la carenza di misure e proporzioni codificate.

Oltre alla taglia, questi standard italiani richiedevano delle proporzioni e delle forme in contrasto con quelle richieste dallo Standard ufficiale FCI come per esempio il cranio a cupola, l’occhio tendente al rotondo, lo stop molto marcato, il tronco inscrivibile nel quadrato, il mantello nero con riflessi blu, il pelo leggermente ondulato… così la società specializzata S.I.S. e il Setter Gordon Club promossero questo tipo di cane che poteva avere una taglia compresa tra i 54 (piccola femmina) e i 66 (maschio grande) centimetri al garrese.

La diffusione in Italia di Gordon “da lavoro”, di taglia piuttosto ridotta che difficilmente raggiungeva i 62 e i 66 cm richiesti dallo Standard FCI fece sì che lo standard italiano venisse applicato più facilmente, perché esso permetteva una grande tolleranza e anche i soggetti maschi di 56 cm potevano eventualmente raggiungere la qualifica di Molto Buono in esposizione per omologare il titolo di Campione di Lavoro.

Negli anni ‘90, con la diffusione delle Esposizioni Internazionali, Europee e Mondiali, lo Standard FCI venne obbligatoriamente applicato in tutti gli stati membri, solo l’Italia tardò ad adeguarsi. Il Club italiano, temendo che le taglie previste dallo standard ufficiale venissero da un giorno con l’altro applicate anche in Italia, tentò di giocare la carta del Setter Gordon Club Internazionale e nella riunione di Strasburgo del 24 settembre 1994 propose di approvare una tolleranza di 3 centimetri in eccesso e in difetto rispetto alle misure di 62 e 66 cm previste dallo Standard ufficiale FCI. In questo modo un maschio di 62/63 cm e una femmina di 58/59 cm avrebbero potuto rientrare in taglia. Il fatto che anche un maschio di 69 cm potesse rientrare nella tolleranza poco importava, perché i maschi appartenenti a linee di sangue da lavoro alti 69 cm al garrese non esistevano. Il Club italiano inviò una lettera a tutti i giudici italiani per comunicare loro la decisione del Club Internazionale, evidenziando questa tolleranza nella taglia. Peccato che il Setter Gordon Club Internazionale non fosse un Club riconosciuto dalla FCI e non avesse nessuna voce in capitolo in quanto a Standard morfologico quindi in materia di taglia. La FCI, sollecitata dal sottoscritto, chiarì prontamente con l’ENCI che le taglie stabilite dal Club Internazionale e adottate dalla società specializzata italiana S.I.S., dal Club italiano e dai giudici ENCI non erano corrette.

 

L’ultimo atto nella storia della taglia, o meglio delle proporzioni, è una proposta pervenuta al Breed Council (organo che riunisce i 4 club britannici) da parte della Gordon Setter Field Trial Society per introdurre nello Standard del Kennel Club la dicitura: “Working bred dogs may be proportionately lighter in build” cioè i soggetti allevati per il lavoro possono essere proporzionalmente più leggeri nella costruzione, così come è già scritto nello standard KC del Setter Inglese.

Questa proposta sembra non essere stata accolta, ma personalmente l’avrei appoggiata per i seguenti motivi: 1) è la verità, i cani da lavoro sono proporzionalmente più leggeri di quelli da esposizione; 2) Lo standard prevede anche dei pesi (25,5 Kg e 29,5 Kg) che sono abbondantemente superati da quasi tutti i cani allevati per le esposizioni e invece rispettati da quelli dalla maggior parte dei soggetti da lavoro; 3) se un soggetto iscritto in classe lavoro è ben costruito e ben proporzionato, ma è più leggero dei soggetti iscritti nelle altre classi, esso non dovrebbe essere penalizzato e se la sua costruzione è migliore di quella dei soggetti iscritti nelle altre classi esso deve essere preferito agli altri e non penalizzato perché più leggero; 4) il limite di quanto possa essere più leggero un cane allevato per il lavoro è a discrezione del giudice e comunque per quanto riguarda le taglie e i pesi, rimangono i limiti stabiliti dallo Standard. 5) lo Standard non è a esclusivo uso dei giudici e degli allevatori, ma è un documento che deve essere compreso anche da semplici appassionati e cacciatori, quindi deve descrivere anche i cani da lavoro.

 

Conclusioni:

la taglia del Gordon è di 62 cm per le femmine e di 66 cm per i maschi, sia per i soggetti allevati per il lavoro che per le esposizioni. Questi dati sono invariati dal 1931 e in vigore in Italia dal 1936.

 

Michele Ivaldi