Documento approvato dal Setter Gordon Club nella riunione di Consiglio 19.10.2013 e dalla S.I.S. nella riunione di Consiglio 01.03.2014.- Autore: Maurizio Peri per Setter Gordon Club

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Il Setter Gordon, come tutte le razze canine ufficialmente riconosciute dalla F.C.I.-Federazione Cinologica Internazionale, ha uno standard morfologico e cioè il documento che descrive le caratteristiche esteriori che la distinguono e che fornisce ad allevatori, utilizzatori e giudici un parametro cui riferirsi ed uniformarsi. Lo standard morfologico del Setter Gordon presso la F.C.I. è registrato al n. 6/28.10.2009/GB (la data di pubblicazione dello standard originale è il 28.07.2009).

Per quanto riguarda invece le caratteristiche di lavoro, la situazione è ben diversa. Nel mese di Luglio del 1937 si tenne a Parigi un congresso cinologico nel quale fra l’altro fu posto all’ordine del giorno il seguente tema:”Standard du style des chiens d’arret dans le epreuves publiques. Determination du style propre a chaque race”. L’Enci fu rappresentato dal dott. Giovanni Pastrone (regista, padre della cinematografia italiana, ma anche noto cinotecnico del tempo) al quale il congresso conferì l’incarico di relatore.

In tale occasione il dott. Pastrone tratteggiò le caratteristiche di lavoro sui campi di prova dei cani da ferma britannici, tra cui il Setter Gordon. Da allora e per tanti anni, almeno in Italia, l’unico riferimento tecnico al riguardo è stato il c.d. “Commento del Dott.Pastrone”.

Nel 1994, a seguito di un movimento “gordonista” sorto nei primi anni ’80, il quale aveva visto come attori principali gli appassionati italiani, francesi, tedeschi e svizzeri, nonchè i rispettivi club di razza nazionali, venne costituita l’associazione denominata “Setter Gordon Club Internazionale” che, tra i primi suoi atti, elaborò e codificò in un documento le caratteristiche di lavoro del Setter Gordon.

Questo documento, denominato “Standard di lavoro SGCI” fu inviato alla Federazione Cinologica Internazionale di Bruxelles, unitamente agli atti riguardanti la costituzione del Setter Gordon Club Internazionale, ma tuttavia ad oggi non risulta che sia stato ufficialmente riconosciuto. Sicchè allo stato, quello che comunemente e per comodità viene definito “standard di lavoro”, è soltanto il documento elaborato dal più autorevole consesso di gordonisti europei, riguardante le caratteristiche di lavoro del Setter Gordon.

Fatta questa premessa, di seguito si propone la lettura del “Commento del Dott.Pastrone” e poi dello c.d. “Standard di lavoro SGCI”, nella versione originale in lingua francese, elaborata nel 1994, e nella versione in lingua italiana disponibile sul sito SIS, alla quale è stata aggiunta l’ultima modifica deliberata dal Setter Gordon Club Internazionale nel 1997.

Il “Commento del Dott.Pastrone

Questo bel discendente dei cani del duca di Gordon ha l’andatura di galoppo continuo, ma calmo, un pò saltellante e meno slanciato di quello degli altri setters, dei quali non dimostra la passione divorante, quantunque sia tenace e costante lavoratore. La cerca è meno estesa e più dettagliata, quindi su diagonali più serpeggianti. La testa è portata alta, con la canna nasale inclinata sull’orizzontale e la corta coda, portata ben tesa, è in continuo movimento trasversale, ritmico come il galoppo. Quando entra in lieve effluvio rallenta l’andatura, rimontando con serpeggiamenti verso la presunta origine. Persuaso che il selvatico è assente, riprende l’andatura solita. Se, per contro, si accorge che l’effluvio porta al selvatico, rallenta ancora, così che gli ultimi metri sono percorsi di passo, e ferma con rallentamento graduale, ben eretto sugli arti, collo poco proteso e testa alta, un pò inclinata sotto l’orizzontale (raramente sull’orizzontale, mai sopra). La coda è portata rigida e tesa, secondo la linea orizzontale, o lievemente sopra o sotto la medesima. Un arto anteriore è sovente rialzato, ma poco flesso. Se la zona d’effluvio lo rende immediatamente sicuro della presenza del selvatico, rallenta in qualche passo, ben eretto, compie la filata diretta, a passo rapido gradatamente rallentato e ferma come sopra detto. Trovandosi d’improvviso a ridosso del selvatico, ferma di scatto, sovente in pose contorte, come piegato in due, ma resta abitualmente eretto, con la canna nasale rivolta verso la presunta rimessa. Solo eccezionalmente piega un pò gli arti. La coda è sempre tesa. Quando il selvatico tenta di salvarsi pedonando, lo segue ben eretto, collegato all’emanazione diretta, con calma e di passo, con moto uniforme, mantenendosi il più possibile alla stessa distanza dal perseguitato e con un portamento simile a quello della ferma. È sempre in buon collegamento con il conduttore e si presta a condizionare la sua azione a variazioni di selvaggina o di ambiente.

 

Standard di lavoro SGCI– testo originale

Standard de travail.

Originaire d’Ecosse, le Setter Gordon a été créé pour chasser les terrains difficiles et variés, meme dans les plus mauvaises conditions atmosphériques. De cette sélection, découlent sa morphologie et ses qualités naturelles. C’est un chien robuste, resistant à la fatigue, intelligent et sachant s’adapter rapidement sa quete à la végétation, au territoire et au gibier rencontré. De tout temps, ses qualités de nez onte été reconnuess et appréciées des chasseurs et des sport-men. Il est construit en galopeur puissant et solide mai,s sans aucune lourder. Son gallop doit etre soutenu, bien debout sur ses members, rapide et énergique, à la foulée trés ample. La tete est porte haute, chanfrein à l’horizontale; par un léger movement d’avant en arriére de sa longue encolure, elle assure le contrepoids qui permet au Setter Gordon de progresser par grandes foulées lui donnant ce galop mouvant si typique. La queue est portée bien tendue dans la ligne de dos ou légèrement inclinée vers le terrain, un trés léger movement pouvant parfois l’animer. Lorsque le chien a connaissance d’une émanation fondée, il exécute une remontée au pas rapide, ralentissant progressivement, bien droit sur les membres, avancant avec prudence et décision jusqu’à arreter avec sureté. L’arret doit etre rigide, debout, cou bien tendue, la tete dans la ligne de dos, le posterieur pouvant par fois etre legerement releve ou, plus rarement, a peine abaisse par rapport au garrot, la queue bien droite dans la ligne de dos. Cependant, l’arret couchè pourra etre tolerè, mais bien moins valorize par rapport a ce qui precede. Au coule, le Setter Gordon est collé à l’émanation directe, bien droit sur ses members, avec calme et au pas dans un movement uniforme il se maintient le plus possible a la meme distance du gibier. Le patron doit etre immediat et spontanè. Le conducteur doit se mettre a cotè du chien, attendre la fin de l’action du compagnon sans raccrocher. Au de part du tibie, le chien qui patronne doit rester sage a l’envol.

 

“Standard SGCI” pubblicato sul sito SIS

Originario della Scozia, il Setter Gordon è stato creato per cacciare su terreni vari e difficili, come pure nelle più impervie condizioni atmosferiche. Da questa selezione derivano la morfologia e le sue qualità naturali. E’ un cane robusto, resistente alla fatica, intelligente, adatta rapidamente la sua caccia al tipo di vegetazione, al territorio e alla selvaggina incontrata. In ogni tempo le sue qualità di naso sono state riconosciute ed apprezzate dai cacciatori e dagli sportivi. Egli è costruito per sviluppare un galoppo potente e solido, ma senza alcun appesantimento. Il suo galoppo dovrà essere sostenuto, ben in piedi sugli arti, rapido ed energico, con falcate molto ampie. La testa è portata alta e parallela all’orizzonte, un leggero movimento in avanti ed indietro della lunga incollatura assicura il contrappeso che permette al Gordon di progredire con grandi falcate che gli donano un galoppo molto tipico. La coda è portata ben tesa sulla linea dorsale o leggermente inclinata verso il terreno, un leggerissimo movimento può tuttavia animarla. Al momento in cui il cane percepisce una emanazione certa, esegue una rimonta a passo rapido rallentando progressivamente, ben eretto sugli arti avanza con prudenza e decisione fino a fermare con sicurezza. La ferma deve essere rigida, ben eretta, collo ben teso, la testa sul livello della linea dorsale. Il posteriore qualche volta può essere leggermente rialzato o più raramente appena abbassato rispetto al garrese, la coda ben dritta sulla linea dorsale. In guidata il Setter Gordon è incollato all’emanazione ben dritto sugli arti, con calma e con movimento uniforme si mantiene il più possibile alla stessa distanza dalla selvaggina.

Dal Bollettino della RASG- Reunion des Amateurs du Setter Gordon, n. 58 del 1999 risulta che il Setter Gordon Club Internazionale, riunitosi il 28 Marzo 1997, ha approvato la seguente modifica:

Le parole “la ferma ben eretta” sono sostituite dalle parole ”l’ideale è una ferma ben eretta, ma tutti gli altri stili di ferma non impediscono di conseguire le più alte qualifiche”. Tuttavia, nella ferma è richiesta la perfetta immobilità per facilitare il consenso.

Appaiono subito evidenti le differenze esistenti tra le caratteristiche funzionali tratteggiate dal Dott. Pastrone nel 1937 e quelle poi elaborate nel 1994 dal SGCI.

Risulta interessante a questo punto riportare quanto affermato dal Dott. Gino Pollaci nel volume “Il Setter scozzese” (Ed.Olimpia, 1944, pag.9) che raccoglie alcuni articoli pubblicati negli anni ‘30 sulla rivista Rassegna Cinofila:

”…Esso (il gordon) è il bracco degli inglesi, ha molte qualità affatto diverse da quelle degli altri setters. Il Gordon, di struttura più pesante, ha un’andatura più veloce, naturalmente, dei cani continentali, ma molto meno veloce dei setters inglesi ed irlandesi; non deve sempre galoppare, ma intercalare il galoppo con il trotto; la cerca è estesa, ma meno che nelle altri classi; la ferma non può essere scultorea come quella dei suoi compagni inglesi ed irlandesi perché, pur essendo dotato di fortissimo olfatto, appena ha percepito l’effluvio trasmesso dalla selvaggina, non si pietrifica, non cade subito in catalessi, non ha insomma quella ferma che fa andare in visibilio il pubblico ed i giudici, ma quasi si accuccia, si accerta bene che non si tratti di semplice pastura e quando è sicuro cade in ferma. Se il selvatico pedona, il Gordon allora striscia sul terreno col ventre contro terra, sempre a naso alto, tutto tremante, ma con calma congenita segue l’animale che si allontana, percorrendo ogni meandro seguito dal selvatico. Quando questo si ferma, ecco che ancora esso cade in ferma; è una ferma calma, non elettrizzante, ma durante la quale è ben difficile che perda la padronanza dei propri nervi. Se un cane che ha il colore del Gordon non presenta al lavoro le suddette caratteristiche, si può affermare che nel suo sangue vi sono in prevalenza correnti di sangue Irlandese, Pointer o Laverack”.

Come si potrà notare, alcune delle caratteristiche funzionali delineate dal Dott.Pollaci nel 1931 appaiono in contraddizione anche con quelle successivamente tratteggiate dal Dott. Pastrone. A parte la non felice definizione del Gordon come “il bracco degli inglesi”, non vi è dubbio che sia il Dott.Pollaci che il Dott.Pastrone avevano in mente un cane dalle caratteristiche molto diverse da quelle del setter gordon del loro tempo. Si deve infatti ricordare che il Gordon alla fine dell’800 si era diffuso in Europa sull’onda dei risultati conseguiti nelle prime prove di lavoro: ad esempio, il Derby svolto in Gran Bretagna nel 1901 fu appannaggio del setter gordon Stylish Ranger, e non vi sono dubbi che il setter gordon, nelle prove di lavoro che si iniziavano a correre a quel tempo, potesse confrontarsi pienamente con le altre razze da ferma britanniche.

Il “Commento del Dott.Pastrone” è stato oggetto di una analisi critica riportata in un lungo e dettagliato articolo apparso sull’Annuario del Setter Gordon Club relativo agli anni 1984-85-86 (pagg.9-10), dal quale sono state estratte le osservazioni formulate dall’autore Paolo Bellandi con riferimento a due aspetti che caratterizzano il “lavoro” del Setter Gordon: l’andatura e la ferma. Si tratta di argomenti assai spesso oggetto di accese discussioni, ora come nel passato, tra gli appassionati della razza, semplici cacciatori o esperti cinofili, e paragonabili a quelle che, sotto il profilo strettamente morfologico, riguardano l’altezza ed il peso del Setter Gordon.

<<Dice il Dott. Pastrone: “Andatura di galoppo continuo, ma calmo un pò saltellante e meno slanciato di quello degli altri Setters”. Personalmente rilevo in questa descrizione alcuni elementi che senz’altro hanno contribuito al decadimento e alla mancata diffusione della razza. Cosa significa “Andatura un pò saltellante”? il Gordon è costruito nel quadrato, misura al garrese ed ha diametri trasversali vicini a quelli del pointer; da lui si pretende un galoppo continuo e allora io mi domando perche lo deve fare saltellando, senza considerare che il saltellare può diventare caratteristica essenziale per chi non è troppo esperto e quindi si finisce col pensare che più saltella e più è Gordon. Dire che il galoppo deve essere meno slanciato di quello degli altri Setters può essere giusto, ma poi dovremmo dire anche il nome degli altri setters con i quali è stato fatto il paragone in quel preciso periodo e aggiornare costantemente l’elenco sui soggetti viventi. Pertanto io direi che il galoppo deve essere continuo, bene in piedi sugli arti, rapido ed energico, con grande presa di terreno (per grande presa di terreno si intendono falcate molto ampie, con battute molto distaccate fra loro). La testa deve essere portata alta con canna nasale inclinata sull’orizzontale, la coda portata ben tesa oppure leggermente inclinata verso il terreno nel percorso in linea retta; è preferibile che non vi sia movimento di coda, ma è comunque tollerabile se poco accentuato……….

A proposito della ferma, dice il Dott.Pastrone:“Bene eretto sugli arti, collo poco proteso e testa alta un pò inclinata sotto l’orizzontale (raramente sull’orizzontale, mai sopra) la coda è portata rigida e tesa, secondo la linea orizzontale, o lievemente sopra o sotto la medesima”. Sono più o meno d’accordo. Soltanto quando il dott.Pastrone dice “collo poco proteso” non mi trova d’accordo. Pertanto direi che la ferma deve essere rigida, bene in piedi sugli arti, il collo ben proteso, la testa in filo con la linea dorsale, il posteriore sovente rialzato o più raramente leggermente abbassato rispetto al garrese, la coda ben rigida e portata in filo con la linea dorsale, qualche volta leggermente rialzata oppure leggermente inclinata verso il terreno. Se per cause di forza maggiore si trova d’improvviso a ridosso del selvatico, la ferma può essere presa di scatto, sovente in pose contorte, ma sempre con la canna nasale rivolta verso l’emanazione.>>

Occorre rilevare che gran parte delle osservazioni formulate dai gordonisti italiani si ritrovano oggi nel cd. “Standard di lavoro SGCI”, a conferma della sintonia esistente tra i gordonisti europei in ordine alla caratteristiche di lavoro del Setter Gordon. Questo documento rappresenta tuttora il riferimento tecnico del Setter Gordon Club, pienamente condiviso e promosso presso gli utilizzatori ed i giudici.

Per quanto riguarda l’andatura, il galoppo “gordon” deve essere sostenuto, ben in piedi sugli arti, rapido ed energico, con falcate molto ampie; così tratteggiato risulta inconfondibile e peraltro del tutto diverso da quello del setter inglese.

Sullo stile di ferma, è ormai indiscusso che l’ideale è la ferma ben eretta e che l’immobilità deve essere assoluta, ma nel tempo le opinioni sono state spesso contrastanti. Per una migliore comprensione della questione, occorre ricordare che il c.d. “Standard di lavoro SGCI” del 1994 in lingua francese, prima della modifica del 1997, penalizzava la ferma a terra (“couchè”), che veniva solo tollerata, influenzando di conseguenza la qualifica ottenibile; nella modifica del 1997, questa visione viene superata. In effetti l’atteggiamento rigido iniziale si fondava sulla circostanza che nei primi anni ’80 soggetti di allevamento francese avevano un atteggiamento di ferma a “terra” e spesso evidenziavano anche un movimento di coda. A ben vedere però, qualunque sia la razza, l’atteggiamento della ferma è condizionato oltre che dalla psiche del soggetto, anche da altri fattori contingenti quali la velocità con la quale viene perlustrato il terreno, la vegetazione che lo ricopre, il vento. E’ impensabile dunque che un gordon che procede al galoppo “sostenuto”, giunto troppo a ridosso del selvatico a causa della vegetazione e/o del vento, possa avere una reazione che lo “cristallizza” ben eretto sugli arti; più verosimilmente, anche il gordon, in una situazione del genere, assumerà necessariamente un atteggiamento di ferma diverso da quello “ideale”; se ciò avviene nel corso di una prova, tale atteggiamento sarà liberamente valutato dal Giudice, il quale potrà comunque, se del caso, riconoscere a quel soggetto la massima qualifica e la certificazione.

(Autore: M.Peri per Setter Gordon Club)

Documento trascritto a cura di Maurizio Peri e pubblicato per Setter Gordon Club.

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Originario della Scozia, il Setter Gordon è stato creato per cacciare su terreni vari e difficili, come pure nelle più impervie condizioni atmosferiche. Da questa selezione derivano la morfologia e le sue qualità naturali.

E’ un cane robusto, resistente alla fatica, intelligente, adatta rapidamente la sua caccia al tipo di vegetazione, al territorio e alla selvaggina incontrata. In ogni tempo le sue qualità di naso sono state riconosciute ed apprezzate dai cacciatori e dagli sportivi. Egli è costruito per sviluppare un galoppo potente e solido, ma senza alcun appesantimento.

Il suo galoppo dovrà essere sostenuto, ben in piedi sugli arti, rapido ed energico, con falcate molto ampie.

La testa è portata alta e parallela all’orizzonte, un leggero movimento in avanti ed indietro della lunga incollatura assicura il contrappeso che permette al Gordon di progredire con grandi falcate che gli donano un galoppo molto tipico.

La coda è portata ben tesa sulla linea dorsale o leggermente inclinata verso il terreno, un leggerissimo movimento può tuttavia animarla.

Al momento in cui il cane percepisce una emanazione certa, esegue una rimonta a passo rapido rallentando progressivamente, ben eretto sugli arti avanza con prudenza e decisione fino a fermare con sicurezza.

La ferma deve essere rigida, ben eretta, collo ben teso, la testa sul livello della linea dorsale. Il posteriore qualche volta può essere leggermente rialzato o più raramente appena abbassato rispetto al garrese, la coda ben dritta sulla linea dorsale.

In guidata il Setter Gordon è incollato all’emanazione ben dritto sugli arti, con calma e con movimento uniforme si mantiene il più possibile alla stessa distanza dalla selvaggina.

 

Nota: Dal Bollettino della RASG- Reunion des Amateurs du Setter Gordon, n. 58 del 1999 risulta che il Setter Gordon Club Internazionale, riunitosi il 28 Marzo 1997, ha approvato la seguente modifica:

Le parole “la ferma ben eretta” sono sostituite dalle parole ” l’ideale è una ferma ben eretta, ma tutti gli altri stili di ferma non impediscono di conseguire le più alte qualifiche”. Tuttavia, nella ferma è richiesta la perfetta immobilità per facilitare il consenso.

Articolo a firma dell’Avv. Giacomo Griziotti, pubblicato su “Rassegna Cinofila” n. 11 del Novembre 1932- Trascritto a cura di Maurizio Peri e pubblicato nuovamente per Setter Gordon Club con la collaborazione di www.dogsandcountry.it

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I Tre stili 

Ricordo di avere, altrove, in altri tempi e seguendo, indegnamente, le orme di illustri maestri quali il Caillard ed il Matteucci, parlato della differenza essenziale tra lo stile di lavoro del setter e quello del pointer. Se, in genere, ed almeno in Italia, questa differenza è ammessa, riconosciuta ed apprezzata, ho notato invece, per quanto riguarda le caratteristiche di lavoro delle tre varietà di setters inglese, scozzese ed irlandese, una tendenza unificatrice, assimilatrice, quasi le tre razze avessero lo stesso modo di camminare, fermare, etc..

Ebbene no, signori miei, tra lo stile di lavoro delle tre varietà di setters vi è forse ancora tanta diversità quanta ne intercorre tra quello del setter e quello del pointer. Ho visto magnificare setters scozzesi ed irlandesi che fermavano a terra strisciando sul ventre come serpi. Bellecroix stesso descrive un setter irlandese “couchant”.

Comunemente si dice di una cane “è molto setter”. Sta bene. Ma se questa espressione può rendere l’idea di quella particolare molle elasticità di movimento che caratterizza tutte le varietà di setters, è però troppo generica e non fa rilevare le speciali caratteristiche di andatura e di ferma che sono proprie di ciascuna varietà, caratteristiche che sono il portato della diversa costruzione e del diverso temperamento di esse.

Nel 1931 correvano nelle nostre prove italiane due setters scozzesi uno dei quali fermava completamente a terra, King of Pavia, l’altro ben eretto in una posa statuaria ed imponente, Mogol dell’Apulia. Ebbene. Alcuni giudici magnificarono l’uno e buttarono giù l’altro e viceversa. E’ ammissibile questo? Io direi di no!

Ma l’esempio tipico di grande attualità è dato dal ben noto setter scozzese Prenz di S.Anna . So di toccare un tasto delicato ma vi sono costretto dall’evidenza e dalla popolarità dell’esempio e non da spirito polemico. Ora, Prenz di S.Anna è, indubbiamente, un cane eccellente, non comune, per andatura, olfatto, ferma, consenso e, soprattutto, equilibrio ma, per quanto riguarda lo stile, specialmente di ferma, è un perfetto setter sì ma inglese. A sostegno della mia asserzione invito i miei pazienti lettori che non avessero visto il cane al lavoro a confrontare le sue numerose fotografie apparse sui giornali e riviste cinegetiche con quello dei trialers setter inglesi di maggiore stile. Ci ha fatto, pertanto, meraviglia che il giudice belga Huge abbia potuto dichiarare che Prenz di S.Anna ha il miglior stile gordon che egli abbia mai visto.

Mi si potrà dire che vado troppo sottilizzando. Io ripeto che Prenz di S.Anna è un cane eccellente e che ha pienamente meritato gli allori che gli sono stati tributati, ma se mi si dice che Prenz di S.Anna ha un grande stile gordon, io dissento. Se si può, talvolta, transigere in omaggio al complesso dei meriti di un cane, su certe sfumature, quantunque, in gara classica, esse siano fondamentali, non bisogna però perdere di vista quelle che sono le principali caratteristiche di lavoro di una razza e giacchè ci siamo, diamo una rapida corsa a queste caratteristiche.

Il lavoro del setter inglese è ormai indiscusso, canonizzato ed è caratterizzato da grande contrazione, da pose a terra o pres de terre con tronco incassato tra le scapole, angoli chiusi, arti raccolti sotto di sé pronti a scattare, coda bassa. Una sola linea dal tartufo alla punta della coda. Richiamiamo i numerosi quadri e fotografie di Baachory Jim e la nostra figura n.1 che è ispirata appunto ad una di quelle fotografie.

Lo stile di ferma del setter scozzese o gordon non ha nulla a che vedere con quello del setter inglese. Quindi niente pose schiacciate, feline, ma ben erette, dominanti, muso al vento, coda diritta oppure leggermente rialzata, poca contrazione. La contrazione è sostituita nel gordon, come nel bracco, dall’imponenza statuaria, dalla maestosità. Vedi figura n.2.

Le ragioni di questa differenza, oltre che nel diverso temperamento, risiedono anche nella diversa velocità. Il setter inglese, più veloce, avverte più all’improvviso e si schiaccia oppure si precipita a terra con una breve strisciata. Il setter scozzese, più lento, avverte più incerto e più da lontano e arriva alla ferma dopo più lunga filata e dopo aver meglio riflettuto ed essersi maggiormente assicurato. E’ naturale quindi che abbia poca contrazione.

Il setter irlandese poi ha una posa di ferma affatto propria, caratteristica, inconfondibile. Posteriore basso schiacciato, quasi trascinato, coda bassissima, quasi cadente fra le gambe, anteriore invece ben eretto. Anche qui poca contrazione, almeno nel corpo. Ne vediamo invece nel collo e nella testa quest’ultima leggermente inclinata verso terra con una espressione graziosamente curiosa. Vedi figura n. 3.

Mi si dirà che non è possibile standardizzare in modo così assoluto. Lo ammetto, ma io ho voluto soltanto tracciare dei modelli e non è da pretendere che le copie riproducano pedissequamente gli originali. Certo è che, di regola, i setters scozzesi ed irlandesi non devono fermare a terra, mentre i setter inglesi non devono fermare eretti o almeno completamente eretti.

Perché?

Confesso che mia convinzione, quantunque concordi con quella di eminenti cinofili, è però basata piuttosto sulla pratica, su impressioni, su ragioni d’intuito e che potrebbero essere tacciate di soggettività e di empirismo, ma la ragione vera, concreta, ebbe ad indicarmela un giorno il collega Cav. Pastrone, vero studioso in materia e che ha approfondito la questione . Ed è questa.

Il setter inglese discende dall’epagneul, dal “chien couchant” originario della Navarra dove, diversamente di quanto accadeva in altri paesi si usava la rete a strascico ( tirasse) che veniva tirata dall’indietro in avanti e passava necessariamente sopra il cane, coprendolo anche talvolta. Il cane doveva, quindi, ed era anche, appositamente, abituato a fermare a terra per non ostacolare il movimento della rete.

Questo fatto, unito anche ad una naturale tendenza, ha abituato, a poco a poco, l’epagneul a fermare a terra e questa qualità, tramandata di generazione in generazione, è passata poi nel setter inglese. Ora, per quanto quest’ultimo, come tutte le altre razze, abbia subito incroci (sia pure a scopo di miglioramento) deve, tuttavia, conservare traccie evidenti di quella tendenza atavica. Il cane non fermerà più a terra, posa non sempre elegante, ma fermerà almeno schiacciato, diversamente si dovrà concludere che nella razza non vi è stato soltanto razionale incrocio, bensì totale assorbimento.

Scrivo questo solo per illustrare le vignette dell’amico Coppaloni, giovane ma valente cinofilo, quantunque esse siano già di per se stesso eloquenti più delle parole. In esse si sono forse, ma ad arte, esagerate le caratteristiche per rendere più evidenti le differenze.

Non ho la pretese di dire cose nuove, solo non credo inutile ricordare questi essenziali canoni differenziatori delle varie razze di setters, canoni che, purtroppo, sembrano, molte volte, totalmente sepolti nell’oblio.

Pavia, 18 novembre 1932 XI                                                                      Giacomo Griziotti

Testo pubblicato su “Le prove di lavoro dei cani da ferma” di Alberto Chelini, Ed. Olimpia. Trascritto da Maurizio Peri  per Setter Gordon Club.

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Questo bel discendente dei cani del duca di Gordon ha l’andatura di galoppo continuo, ma calmo, un pò saltellante e meno slanciato di quello degli altri setters, dei quali non dimostra la passione divorante quantunque sia tenace e costante lavoratore. La “cerca” è meno estesa e più dettagliata, quindi su diagonali più serpeggianti. La testa è portata alta, con la canna nasale inclinata sull’orizzontale e la corta coda, portata ben tesa, è in continuo movimento trasversale, ritmico come il galoppo. Quando entra in lieve effluvio rallenta l’andatura, rimontando con serpeggiamenti verso la presunta origine. Persuaso che il selvatico è assente, riprende l’andatura solita. Se, per contro, si accorge che l’effluvio porta al selvatico, rallenta ancora, così che gli ultimi metri sono percorsi di passo, e ferma con rallentamento graduale, ben eretto sugli arti, collo poco proteso e testa alta, un pò inclinata sotto l’orizzontale (raramente sull’orizzontale, mai sopra). La coda è portata rigida e tesa, secondo la linea orizzontale, o lievemente sopra o sotto la medesima. Un arto anteriore è sovente rialzato ma poco flesso. Se la zona d’effluvio lo rende immediatamente sicuro della presenza del selvatico, rallenta in qualche passo, ben eretto, compie la “filata” diretta, a passo rapido gradatamente rallentato e ferma come sopra detto. Trovandosi d’improvviso a ridosso del selvatico, ferma di scatto, sovente in pose contorte, come piegato in due, ma resta abitualmente eretto, con la canna nasale rivolta verso la presunta rimessa. Solo eccezionalmente piega un pò gli arti. La coda è sempre ben tesa. Quando il selvatico tenta di salvarsi pedonando, lo segue ben eretto, collegato all’emanazione diretta, con calma e di passo, con moto uniforme, mantenendosi il più possibile alla stessa distanza dal perseguitato e con un portamento simile a quello della ferma. È sempre in buon collegamento con il conduttore e si presta a condizionare la sua azione a variazioni di selvaggina o di ambiente.

Testo pubblicato su sito web E.N.C.I. trascritto a cura di Maurizio Peri e nuovamente pubblicato per Setter Gordon Club

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FCI Standard N° 6 / 28.10.2009

GORDON SETTER

ORIGINE: Gran Bretagna

DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE:

28.07.2009

UTILIZZAZIONE: Cane da ferma

CLASSIFICAZIONE F.C.I: Gruppo 7 Cani da ferma

Sezione 2.2 Cani da ferma britannici e irlandesi

Setter

Con prova di lavoro

ASPETTO GENERALE:

Cane che ha della classe, costruito per il galoppo, e che può essere paragonato, per la sua costruzione, al cavallo da caccia ( Hunter) capace di portare pesi. La sua conformazione deve essere armoniosa in tutte le sue parti.

COMPORTAMENTO – CARATTERE

Intelligente, capace e dignitoso. Audace, estroverso, di temperamento gentile ed equilibrato

TESTA più profonda che larga. La distanza dall’occipite allo stop è più grande di quella dallo stop al tartufo. Le regioni sotto e al di sopra degli occhi sono asciutte

REGIONE DEL CRANIO

Cranio leggermente arrotondato, più largo tra gli orecchi. E’ più ampio del muso, e mostra una capacità cranica ben sviluppata. Stop nettamente marcato

REGIONE DEL MUSO

Tartufo largo, ampio, con narici aperte, di colore nero. Muso lungo, con linee quasi parallele. Non è né appuntito né tagliato obliquamente. Il muso non è profondo quanto è lungo. Labbra non pendule: i bordi delle labbra sono nettamente delineati.

Mascelle/Denti: le mascelle sono forti e presentano una regolare, perfetta e completa chiusura a forbice, cioè con gli incisivi superiori che, a stretto contatto, si sovrappongono agli inferiori e sono impiantati perpendicolarmente alle mascelle.

Guance strette quanto lo permette l’asciuttezza della testa.

Occhi: Sono marrone scuro e brillanti. Né infossati, né sporgenti, ma posizionati giusto sotto le arcate orbitali. Hanno un’espressione vivace e intelligente.

Orecchi di media misura e sottili. Attaccati bassi, pendono appoggiati contro la testa

COLLO lungo, asciutto e arcuato, senza pelle rilasciata alla gola.

CORPO di lunghezza media

Rene largo e leggermente arcuato. Torace non troppo largo. Sterno profondo, costole ben cerchiate, ben sviluppate nella parte dietro del torace.

CODA diritta o leggermente a scimitarra: non deve superare il garretto. E’ portata orizzontalmente o sotto la linea del dorso. Spessa alla radice, va assottigliandosi in una punta fine. Le frange o bandiera partono vicino all’inserzione della coda, sono lunghe e diritte e diminuiscono di lunghezza fino all’estremità.

ARTI

ANTERIORI diritti e forti, con ossa piatte

Spalle scapole lunghe e ben inclinate all’indietro, con ossa piatte e ampie, ben vicine al garrese. Non appesantite. Gomiti ben discesi e aderenti. Metacarpo in appiombo.

Piedi anteriori: ovali, dita ben chiuse e ben arcuate. C’è molto pelo fra le dita. I tubercoli digitali sono ben pieni, e i cuscinetti plantari sono spessi

POSTERIORI. Gli arti posteriori, dall’anca al garretto, sono lunghi, larghi e muscolosi; Dal garretto al piede, forti e corti. Gli arti sono diritti dall’articolazione del garretto al suolo. Il bacino tende all’orizzontale.

Ginocchia ben angolate

Piedi posteriori ovali, dita ben chiuse e ben arcuate. C’è molto pelo fra le dita. I tubercoli digitali sono ben pieni, e i cuscinetti plantari sono spessi

ANDATURA . Regolare, sciolta e decisa, con molta spinta del posteriore

MANTELLO

PELO sulla testa, nella parte anteriore degli arti e all’estremità degli orecchi il pelo è corto e fine; su tutte le altre parti del corpo, è di media lunghezza, piatto e senza ricci né ondulazioni. Le frange della parte superiore degli orecchi sono lunghe e seriche. Quelle nella parte posteriore degli arti sono lunghe, fini piatte e diritte. Il ventre porta una frangia che può estendersi fino al petto e alla gola. Il più possibile senza riccioli o ondulazioni.

COLORE nero carbone intenso e lucente, senza traccia di ruggine, con marcature d’un rosso castagno, cioè vivaci focature. Colpi di matita neri sono permessi sulle dita, come pure righe nere sotto la mascella

Focature: due macchie nette sopra gli occhi, che non superino i 2 cm di diametro. Ai due lati del muso, le focature non devono andare al di là della base del tartufo, assomigliando a una fascia che circonda da un lato all’altro la punta del muso, e che è nettamente delineata. Sulla gola e il petto, due grosse macchie nettamente delimitate. Macchie sulla parte interna degli arti posteriori e delle cosce, che si estendono fino alla parte anteriore del ginocchio e si allargano per raggiungere la faccia esterna degli arti posteriori dal garretto fino alle dita. Sugli anteriori, il color fuoco sale fino ai gomiti sul dietro e fino ai polsi o un po’ più in alto, sul davanti. Focature attorno all’ano. Una piccolissima macchia bianca è ammessa al petto.

Non è ammesso nessun altro colore.

TAGLIA

Altezza al garrese: Maschi 66 cm

Femmine 62 cm

Peso: Maschi 29,5 kg

Femmine 25,5 kg

DIFETTI: qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato come difetto e la severità con cui verrà penalizzata deve essere proporzionata alla sua gravità e ai suoi effetti sulla salute e sul benessere del cane, e sulla sua capacità di svolgere il suo tradizionale lavoro.

DIFETTI ELIMINATORI

Cane aggressivo o eccessivamente timido

Qualsiasi cane che presenti evidenti anomalie d’ ordine fisico o comportamentale, deve essere squalificato

N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali, completamente

discesi nello scroto.

La S.I.S.- Setter Gordon Club ed il Gruppo Cinofilo Virgiliano in collaborazione con il Setter Gordon Club Internazionale organizzano a Suzzara (MN) nei giorni 6-7 Ottobre 2018 il Campionato Europeo d’Autunno Setter Gordon, prove internazionali di caccia su selvaggina naturale C.A.C. – C.A.C.I.T- Zona Designata ENCI.  Per informazioni vedasi locandina   Ch.Eu Autunno -flyer v2.

Allegati

La seconda edizione del Trofeo Gualtiero Quaglino, organizzata da S.I.S. Setter Gordon Club  con la collaborazione del Gruppo Cinofilo Virgiliano,  si è svolta a Suzzara (Mantova) nei giorni 18 e 19 Agosto. Ventidue  gordon italiani, svizzeri e tedeschi si sono confrontati nella prova libera e nella speciale su selvaggina naturale, mentre ventiquattro sono stati quelli presentati al raduno. Vincitrice del Trofeo la femmina Isabella Gordon English Beauty della tedesca Kerstin Brandt, 1° MB nella prova speciale ed Ecc. in raduno, a cui vanno le congratulazioni del Club.