In allegato, la lettera consegnata all’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana in data 20 novembre u.s., avente ad oggetto la “Richiesta di modifica dei requisiti per il conseguimento del Campionato Italiano di Lavoro, Bellezza, Sociale e Riproduttore Selezionato per le razze Setters”, a firma del Presidente della Società Italiana Setters Paolo Gulinelli.


Comunicato n. 26 del 2 dicembre 2019
Il selezionatore, dott. Riccardo Biggi, ha proclamato la squadra del Campionato Europeo a beccacce che si disputerà il 14 e 15 dicembre p.v. in Grecia:
BOSS, LO11102080, s.m., allevatore Sabato vito, proprietario Sabato Vito, conduttore Sabato, padre Full, madre Fiamma
BLONDIE, LO1370134, s.f., allevatore Galanti Massimo, proprietario Galanti Massimo, conduttore Galanti, padre Tango, madre Alba
SPARTA, LO1245998, s.f., allevatore Skunca Zvonimir, proprietario Giaconella Giorgio, conduttore Giaconella Giorgio, padre Radentis Zero, madre Berna della Dalmantiska
NICO, LO12103074, s.m., allevatore D’Alessandris Umberto, proprietario Lussignoli Primo, conduttore D’Alessandris, padre Zen, madre Nada
HOLLIWOOD, LO142652, s.m., allevatore Oddi Giuseppe, proprietario Esposito Giovanni, conduttore D’Alessandris, padre Siricorum amour, madre Jenny
Riserve:
FORREST, LO14159378, s.m., allevatore Tortora Natale, proprietario Tortora Antonino, conduttore Impoco, padre Rapace del Sole, madre Camilla
FRODO DELLA VALLE DELL’ORCO, LO15178704, s.m., allevatore Fiore Antonio, proprietario Fiore Antonio, conduttore Baloci, padre Cruyff, madre Diva della Valle dell’Orco
Un accorato incoraggiamento a tutti i partecipanti!

Già il titolo, senza punto interrogativo, originariamente non mio, può sottintendere la volontà di sfruttare aforismi per convalidare concetti più o meno autoreferenziali .
Nessuno ha la verità in tasca e nessuno dovrebbe inventare didascalie – veicolo di trasporto di idee estemporanee – , fuori dalla normativa ufficiale redatta e gestita dall’Enci. In parte anche dalle Società Specializzate.
Leggo, e con piacere, richiami benevoli verso la caccia da Autori che nel recente passato non esitavano a denigrarla. <La caccia rovina il cane in generale ed in forma più marcata quello adibito alle prove; oppure per ottenere buoni cani da caccia accoppiate con i trialer (che fino a prova contraria non risultano essere del mestiere). E tanti altri.
Questo preambolo per ritornare sull’utilità di lasciare al loro destino le battute figlie dell’improvvisazione e contestualmente esprimere invece giudizi che tengano scrupolosamente conto dei regolamenti, standard e note, utilizzando le precise indicazioni sostanziate da aggettivi espressi dal “legislatore –Enci”; ogni parola ha un preciso significato che va capito, capitalizzato ed applicato conformemente alla prestazione. Questa, a mio avviso, è l’unica strada che può uniformare il giudizio.
Se ogni santo giorno si inventano slogan venduti come importanti scoperte , è facile affondare nel caos, confondere le idee, e trascinare una materia di indicibile valore, verso il baratro dell’improvvisazione , dell’invenzione.
Le prove , momento topico per applicare il dettato selettivo che rappresentano al massimo livello, non possono essere considerate superficialmente momenti di relax, di di esteriorità, di esibizioni atipiche , ecc. con la conseguenza di trascurare il complessivo di doti , comportamenti, attitudini, valori stilistici e di rendimento . Chi trascurerà la sostanza abbracciando invenzioni tipo galoppo morbido- non elencato nello standard- ,oppure confondere le idee menzionando la dorsale e la linea superiore come fossero due cose differenti ,oppure penalizzando una prestazione perché il posteriore si è scoperto essere un filo scalciato, o anche considerare come negativo con relative incidenza sulla qualifica,un anteriore che darebbe maggior rotondità (sic !) se l’angolazione scapolo/omerale fosse un grado in più o in meno; ebbene chi si vorrà avventurare in questi sentieri ,aprirà la strada alla produzione di esemplari di scarsa personalità ed intelligenza, da taluni, peraltro, già considerata un opzional.
Le idee pro e/o contro le miste, navigano più “sul sentiti dire” che su basi concrete, in zootecnia i confronti per migliorare SONO SEMPRE STATI EFFETTUATI SU GRUPPI DI ANIMALI DELLA STESSA RAZZA. Se si dice che il setter ne guadagna perché risulta stimolato dall’antagonista che è più veloce di lui, mi sovviene il titolo, ripeto non mio, de “ l’asino non vola! Si parte con il convincimento di “sfondare quasi euforicamente” con letteratura fiorita, per poi ricondurre il tutto a concepire la velocità come elemento di particolare rilievo dimenticando che in ogni razza , in base alla costruzione ed alla personalità derivante appunto dai canoni della razza , ha il proprio movimento e la PROPRIA VELOCITA’ , quindi non è certo un valore assoluto. La velocità e la cerca geometrica , di dimensioni oserei dire kilometriche ( negli inglesi)risultano purtroppo essere dai più considerati come la panacea; il non plus ultra di una prestazione in prova. Conta invece la tipicità dei galoppi che permettono di esprimere le doti venatorie in diversi modi . Per questo decretare la morte del setter se non “corre” in prove miste con i pointer, significa procurare confusione su confusione.
Prima di proseguire mi permetto di produrre indicazioni sul significato di aggettivi spesso usati nel comporre una relazione e poi in cascata usati in tutte le salse. Non è immaginabile che vi siano “interpretazioni” che ne snaturerebbero l’essenza.
- STILE : modalità di comportamento, di azione, di espressione¸peculiarità. Lo stile deve essere valutato nel movimento ed ancor più nelle fasi pre, durante e dopo ferma . Queste fasi dicono moltissimo sulla tipicità. ( quest’ultima parte è aggiunta dal sottoscritto).
- TIPICITA’ : carattere distintivo, specificità
- CLASSE : ottima qualità, eccellenza nella pratica attività
- TEMPERAMENTO : insieme delle caratteristiche psichiche di un individuo , indole
- SAGACIA : capacità di risolvere e capire situazioni,acume, perspicacia
- PSICHE : insieme di funzioni e di processi mentali, sensitivi, affettivi, che costituiscono la personalità.
Se qualcuno volesse reclamare , non convalidando questi contenuti,può sempre rivolgersi al “DIZIONARIO ITALIANO SABATINI COLETTI” Giunti editore.
La selezione non è una battuta , nemmeno un confronto fra diverse opinioni, non una invenzione estemporanea; si sviluppa nel contesto di mantenimento delle doti di base(standard) ,possibilmente migliorandole seguendo anche indicazioni empiriche che sommate a quelle biologico- genetiche sviluppano un contesto morfologico e funzionale dal quale si trarranno deduzioni utili nelle successive cucciolate.
Lo stile di cerca( naturale ed autonoma) ,sostanzialmente differente fra le due razze (setter inglese e pointer), rappresenta un solco di divisione che non lascia spazio ai confronti . Due cani con cerca diversa , diversa velocità, diverso modo di appropriarsi dell’usta, di fermare e concludere, diversi per costruzione, diversi nel movimento, che indicazioni possono dare in un confronto ? Le caratteristiche della razza setter sono un quotidiano argomento sul quale lavora con impegno la SIS nazionale sviluppate poi a livello locale dalle Delegazioni. I vari Campionati dimostrano come sono applicate nelle diverse discipline. La genericità del setter si manifesta in diversi ambienti dove dimostra un superbo adattamento; SEMPRE ESPRIMENDO LA RAZZA .
Intelligenza, senso del selvatico, abnegazioni e sacrificio nel lavoro, ecc. Non se ne parla negli articoli , non se ne parla in generale evidentemente considerandoli elementi marginali o poco importanti, sono invece abbondantemente considerati dal cacciatore che per lui rappresentano i supporti tipici nell’espletamento del lavoro. Il setter li mostra con eleganza, flessuosità, radenza accentuata dal sentore di sia pur lieve emanazione, linea dorsale parallela al terreno. Tutto questo che c’azzecca con il pointer che oltre alle note macroscopiche differenze ha la linea superiore rampante ed è velocissimo ?
Non so se gli asini non volano, non mi sono mai posto il problema, resta il fatto che in provincia di Piacenza località Pontenure, ogni anno si organizza la festa dell’asino trascinando sulla torretta del campanile un asino di cartone in memoria della salita di un asino vero ! ! ! Nessuno sa dire però quanti anni fa…………………..

Il 22 Novembre a Garbagna Novarese si è svolto l’ultimo atto del “Beccaccino d’Oro 2019”, il più importante ed ambito trofeo della cinofilia venatoria dedicato al beccaccino, riservato a tutte le razze da ferma.
Il Trofeo, articolato in 15 prove, è stato vinto anche quest’anno da un setter gordon. Si tratta di Docholliday di Giovanni Meneghini, condotto da Enrico Marchetti. Congratulazioni quindi al proprietario, al conduttore e all’allevatore Giuseppe Bravi.
Docholliday, (LO1366049; displasia esito A), è nato il 30.03.2013 da Ad Hoc du Buisson au Cerf per Vittoria del Real Gordon; di seguito i risultati conseguiti da questo soggetto nelle ultime 10 prove novembrine:
12.11.2019 Garbagna Novarese, 1°Ecc. Giudice Beppe Bonacina
13.11.2019 Robbio-Castellaro, CAC Giudice Pola
17.11.2019 Robbio –Castellaro, CACIT Giudici Procaccini e Agosteo
22.11.2019 Garbagna Novarese, CQN Giudice Pola
A questa tornata di verifiche ha partecipato anche la gordon Daenerys (LO14100581) di Franco Bavaro che nella prova del 17 Novembre giudicata dal giudice esperto M.Pansera si è classificata 2° MB.

Incaricato dalla società italiana setter per selezionare la squadra che parteciperà al suddetto campionato , il giorno 14 settembre ultimo scorso convoco i 20 soggetti che ritenevo avessero i requisiti idonei a tale prova. Il tal giorno si presentano presso l’azienda faunistica Ripanucci di Lajatico 14 di questi soggetti per le prove di riporto. Alcuni concorrenti per impegni e problematiche diverse non hanno potuto essere presenti. Al termine della verifica di tutti i presenti ho avuto modo di comunicare i componenti della squadra:
Atos e Zip di Caramanti
Pianigiani’s Ford di Pianiggiani S.
Pianigiani’s Assunta di Pianiggiani Monica
Carlos del Baiaross di Bracci
Alex Di Mazzoleni
Buck di Radiccioli
Il giorno 26 da Bergamo mi imbarco destinazione NiS in Serbia, meta scelta per la
Disputa del campionato.
Il primo giorno di prove 28/10 in località Lalinski Pojate ,la giuria è composta dal Presidente svizzero Francois Boitier , dal collega giudice Slobodan Hrvatin croato e dal sottoscritto. In questa circostanza Ho avuto modo di giudicare il Carlos , il Ford,l’Alex e l’Assunta. Le difficoltà palesate dovute dalle alte temperature dalla siccità e dall’assenza di vento hanno messo a dura prova tutti i cani. I primi turni hanno avuto occasione di incontrare selvaggina ma purtroppo non state sfruttate come dovuto.
Carlos :
Svolge azione continua , la cerca è ben bilanciata sui lati e di giusta profondità, purtroppo non incontra. Due indecisioni gli precludono il richiamo.
Ford:
Inizia poco concentrato , la cerca dimostra esperienza venatoria , due ferme senza esito, termina senza incontrare.
Alex e Assunta :
Alex subito concentrato, svolge azione e cerca nella nota , deve 5
Assunta: azione valida la cerca è ben estesa sui lati e ben appoggiata sul vento,
a metà turno scende in un’avvallamento ,prende profondità e investe brigata di starne.
Alex : completa con Maicol di Nikolic , azione ancora valida la cerca è ben collocata sul vento . Termina senza incontrare. Riportato al richiamo insieme al compagno di coppia conferma prestazione precedentemente e rifila uno stocco di granoturco ,scivola e ferma in bellissima espressione. Corretto frullo e sparo su brigata di starne, riporta in mano. 1 Ecc. CaC.
2* giorno 29 /10
In batteria, ho il BUCK , lo Zip e Atos. Le condizioni risultano da subito identiche a quelle del giorno precedente.
Buck: inizia poco concentrato ,l’azione è viziata da fasi di arresti immotivati a metà turno sfrulla brigata e viene eliminato.
Zip: parte concentrato azione valida la cerca è ben collocata sul vento,ben bilanciata sui lati e di giusta profondità. Sul lato sinistro sparisce, il
conduttore si incammina e si vede in volo brigata di starne ma il cane non c’è.
Eliminato.
Atos: azione valida ,la cerca dimostra esperienza venatoria mentre rifila un gerbidosul lato sinistro ferma in bella espressione , guida lungo e non risolve. Rilanciato sul lato destro tiene bene il lato.
Richiamato dopo il punto del compagno di coppia, tarda oltre il lecito a rientrare dal conduttore. nella batteria del giorno precedente sono andati in classifica con la qualifica di eccellente Atos e Buck . Il giorno successivo il FORD , Carlos e l’Assunta al primo turno di chiamata svolgono lavoro nella piena nota e questo gli vale il richiamo dove confermano tutti e tre le prestazioni precedenti, non incontrano.
Non essendoci Cac si conferma campione e europeo selvatico abbattuto 2019 Alex di Mazzoleni.
Auguro al mio successore di avere l’opportunità di selezionare soggetti altrettanto validi.Ringrazio la Sis nella persona del Presidente paolo Gulinelli e il vice presidente Oliviano Nobile che mi ha supportato in questa fortunata trasferta. In bocca al lupo per il prossimo anno . Evviva la Sis evviva il SETTERS inglese che ci regala sempre emozioni di questo tipo.
Alex 1Ecc C.A.C Cacit

Chiamato dalla sis a giudicare questo campionato, accolgo con molto piacere l’invito in quel di Rabbi (TN), agli ordini dell’ottimo Frisinghelli, collaudato organizzatore, questa volta, messo veramente a dura prova, da un numero di cani sorprendentemente alto, a dimostrazione dell’attaccamento e della passione dei nostri soci a questo tipo di eventi, situazioni che riempiono di orgoglio e caricano di responsabilità chi come me fa parte del consiglio direttivo della sis.
Arriviamo la sera prima io e Rosalba, ed il clima è subito disteso e festoso. Le prove di montagna sono l’esempio di come si dovrebbe fare cinofilia, stanno vivendo un momento di alto interesse sotto tutti i punti di vista, bisogna fare attenzione a mantenere saldi certi principi, minati a volte, dall’aumentare degli interessi in gioco.
Novanta cani a catalogo circa è sicuramente un record, alcuni cani la montagna non l’avevano mai vista, ma è lodevole comunque, il tentativo dei loro conduttori a misurarsi in una disciplina così dura.
Giudicavo la prima batteria insieme ad un montanaro doc, Edoardo Della Bella, ghiotta occasione di crescita per me, certezza di competenza per tutti gli attori in gioco.
Posti splendidi, galli in ottima quantità a far selezione di quella vera.
Vince Nico, un grande cane da montagna, di quelli che fanno venir la pelle d’oca. La fortuna mia, nonostante le asperità del terreno, di aver vissuto in prima persona, sia il turno di chiamata, che l’ottimo punto al richiamo su una gallina con un piccolo.
Rientrati alla base, buone impressioni in tutte le batterie, relazioni ed interessante raduno, al vaglio dell’esperto Mari Nanzio, persona di squisita correttezza, che può darci un ottimo contributo nelle valutazioni morfologiche della nostra società specializzata.
Sulla morfologia in montagna c’è ancora molto da lavorare, soprattutto nelle femmine in termini di struttura soprattutto e di tipicità in genere, ma sono convinto che la passione che contraddistingue l’ambiente gioverà anche in questo senso.
La strada intrapresa è quella giusta, il clima di confronto fra le delegazioni, emerso nella riunione del venerdì sera, è di quelli che portano a crescere e migliorare.
La responsabilità è tanta, è quella di mantenere e alimentare un tipo di prova che ormai più di tutte le altre, si avvicina a quella che è l’essenza venatoria del cane inglese di razza.
Sono sicuro che i protagonisti non ci deluderanno, e che potremmo ancora vivere per lungo tempo bellissime giornate dietro ai nostri amati.
Viva i setter, grazie a loro.

Il 21 settembre a Bagni di Rabbi, Trento, si è tenuto il campionato italiano per delegazioni S.I.S. nella nota di “caccia su selvaggina d’alta montagna”. Organizzazione curata dalla delegazione S.I.S. Trentino Alto Adige, dalla Riserva di caccia Rabbi in collaborazione con l’associazione beccacciai trentini. Ci si ritrova “in valle” al venerdì sera e mi appare subito chiaro quanto l’organizzazione sia efficiente e ben “oliata”: non potrebbe essere diversamente, con piu’ di novanta cani a catalogo! Giorgio Frisinghelli è il “Deus ex machina” della manifestazione, ma nulla potrebbe senza l’appoggio fattivo di un numerosissimo gruppo di collaboratori in segreteria, ad accompagnare le batterie e, nei giorni precedenti, a censire la selvaggina sui terreni della prova. E’ evidente che questa “squadra”, fra cui ho notato con piacere molti giovani, oltre ad essere competente ed appassionata, deve essere legata pure da un sincero sentimento d’amicizia, per poter operare con l’efficace sinergia mostrata. Da “esterno” alla S.I.S, mi ha pure favorevolmente colpito la presenza, fin dalla cena del venerdì e per tutta la giornata del sabato, del neo presidente Paolo Gulinelli: persona seria, competente, innamorata della cinofilia e del setter: conosciuta la persona, e leggendo l’intervista rilasciata alla “Gazzetta della cinofilia” nel numero di ottobre, mi sono convinto che gli obiettivi che si è posto nel suo mandato saranno realizzati per migliorare non solo il setter, ma pure tutto il movimento.
Veniamo alla prova. Quando Giorgio Frisinghelli, conosciuto in primavera in occasione di una manifestazione dedicata ai setters, mi propone come giudice, accetto con entusiasmo e curiosità, pur essendo per me assoluta novità questa nota di concorso. Mi “tiene a battesimo” il collega Fabio Rossi, la nostra è la quarta batteria, dodici le coppie. Si parte assai presto, il torrente Rabbies ci accompagna nel primo tratto, poi ci si inerpica su sentiero sterrato raggiungendo in breve i 1900 metri. Si scende dal quattro x quattro, l’aria è “corroborante”, una nebbia piuttosto fitta nasconde, ma solo per
poco, lo scenario del Parco dello Stelvio. Si cammina ancora una decina di minuti, poi il primo sgancio…la concentrazione è massima, si seguono i campani, si cammina in equilibrio, spesso con difficoltà, fra i cespugli di rododendro; qualche scivolata…ci si rialza, qualche corsa a vuoto, ci si riposa un po’ stilando la relazione. Poi si riprende, un campano tace, il conduttore chiama la ferma del suo cane…è dalla mia parte, corro seguendo le indicazioni dell’accompagnatore Mirko e del conduttore, in certi punti arranco, ma finalmente arrivo a vedere il setter fermo ormai da qualche minuto su una roccia. All’arrivo del conduttore accosta brevemente, poi il fragoroso involo di un maschio di forcello che lascia una nera scia con macchie bianche a pochi metri dal suolo. Ormai sono stregato…Di forcelli ne vedremo ancora parecchi, una decina, molti i cani che si mostrano all’altezza della nota, quattro in classifica: 1° ECC Aragon di Lorenzetti 2° ECC Full di Salvi 3° MB Regina di Lorenzetti MB Quercia di Vezzani. Grazie a tutti i conduttori, agli organizzatori, ai colleghi, in particolare a Fabio che ha saputo ben indirizzarmi in questa forte esperienza. Alla prossima. Marco Rigatelli

PERCHE’ SETTER INGLESE:
Da bambino sono cresciuto con i Setter che mio padre usava a caccia, facevano parte della famiglia e della quotidianità. La loro intelligenza e il loro carattere veramente straordinario mi hanno conquistato da subito non potendone più fare a meno. Una razza che si adatta con estrema facilità ai diversi tipi di terreno e alle molteplici forme di caccia, cosa che ad oggi la fa essere la più usata dai cacciatori italiani. Per quello che mi riguarda gli aspetti che più mi affascinano di essa sono la sua Psiche, i suoi atteggiamenti a contatto col selvatico e come ho già detto la sua facilità di adattamento.
RACCONTACI I TUOI ALBORI:
Nato nel 1986, con la caccia nel DNA. Infatti mio nonno andava a caccia e mio padre anche; proprio lui mi ha trasmesso questa grande passione, che ad oggi posso dire sia diventata uno stile di vita e per questo gliene sarò sempre grato. Ancora bambino appena mi fu possibile lo seguivo in qualche battuta non troppo impegnativa. Passavo le giornate a leggere libri e riviste e a guardare foto, giocando con i suoi setter. Per me non c’era sabato o domenica che avessero senso se non a caccia con lui e i suoi amici. A 18 anni arrivò la licenza di caccia e con essa il mio primo Setter di nome Geo, proveniente da una cucciolata di amici, grazie ai quali a quel tempo cercavo di imparare i primi segreti e trucchi dell’addestramento e della caccia alle beccacce. Geo fu un cane di grande temperamento e bravo cacciatore generico, specialista a quaglie, bravo a beccacce. Poi ci fu Sascha, una femmina di un fondo incredibile e al limite del gestibile, mi ha insegnato molto sulla caccia alla Beccaccia. Ma dentro di me c’era la voglia di avere qualcosa in più del bravo cane da carniere e la svolta ci fu quando conobbi Bartolomeo Cavaglià. Li mi si aprì un mondo, un altro modo di vedere e concepire il setter in montagna, un altro modo di andare in montagna! Ho visto di persona i suoi soggetti tra cui il mitico Lupin dello Zorino, e li non dormii per alcune notti! Da lui e dai figli ho imparato tantissimo sulla conduzione dei cani in montagna e posso dire che la sua amicizia è stata fondamentale per la mia crescita, e tutt’ora continuiamo a confrontarci. In quei tempi arrivò Linda una nipote del Lupin, femmina importante per qualità e grinta che mi fece capire cosa è IL SETTER! Con lei mi trasferii per lavoro dai Castelli Romani alla provincia di Como, dove subito conobbi Giada, la mia compagna di vita, fortunatamente anche lei appassionata di caccia e di setter, con la quale ho potuto continuare a coltivare la mia passione per questa razza. Lei mi ha dato poi l’input per fare il salto, cioè mettere la faccia in quello che si stava facendo con i Setter: infatti dal 2014 decidemmo di prendere insieme l’affisso (riconosciuto ENCI- FCI) “ delle Bianche Alpine”.
LA CACCIA E’ UNA COSTANTE DELLA TUA VITA: QUALE RELAZIONE CON LA CINOFILIA
Le mie origini sono di cacciatore generico ma diventato subito appassionato per la beccaccia, che mi ha stregato da subito. Poi ad un certo punto l’ho tradita per un amore più grande: la Coturnice! Nulla togliendo alle emozioni che si provano dietro un Setter nel bosco, ma quello che mi trasmetteva vedere lavorare i cani in quegli ambienti e con quei selvatici per me non ha paragoni. Le montagne e i Cotorni Abruzzesi erano diventati la mia seconda patria. Adesso vivo e caccio nelle Alpi dove posso fortunatamente cacciare ancora la Tipica Alpina e qualche beccaccia. Non disdegno però qualche sortita all’estero. La voglia di praticare questi tipi di caccia con Setter che al rendimento unissero anche la tipicità che li contraddistingue mi ha sempre tormentato le notti, ed è per questo che decisi di iniziare a confrontarmi nelle prove specialistiche per vedere dove c’era da migliorare. La mia prima esperienza fu in una prova del trofeo Gramignani sul Monte Baldo nel 2012 con Irvin ( di proprietà di un amico e padre di Linda purtroppo prematuramente scomparso) aveva un anno e mezzo e fermò l’unica beccaccia della batteria, rincorse…ma la sua eccelsa qualità e il lavoro che aveva svolto lo portarono al CQN. Poi le prime prove del Saladini Pilastri a Cotorni in Abruzzo, per poi passare a quelle corse nell’arco Alpino! Ho avuto modo di conoscere personaggi che fino a qualche tempo prima erano per me esempi : Cavaglià, Cossali, Giorgi, Tartari, Bravaccini, Vacca e Petrucci con il quale è nata un importante amicizia e collaborazione, e tanti altri amici con cui ho passato veramente dei bei momenti. Per me ogni prova (anche adesso) a prescindere dal risultato era una lezione di vita, rubavo tanto con gli occhi. E ad oggi è ancora così, con molta umiltà guardare ed ascoltare tanto, tanta pratica e poche chiacchiere. Il test più importante per i nostri prodotti deve essere sempre la caccia, ma anche le prove hanno la loro importanza. Infatti quando lo ritengo opportuno ci tengo a valorizzare i miei soggetti nelle prove su tipica alpina e su beccacce, sempre per avere quel sano confronto tra concorrenti e giudici che è alla base della selezione zootecnica.
TROFEO SALADINI PILASTRI: QUALE HA LASCIATO IL SEGNO
Sicuramente il primo anno in cui ho partecipato, cioè il 2012. Tanta emozione, mi sentivo una formica tra i giganti; presentavo un Setter che porto ancora nel cuore, si chiamava Hogan dello Zeolo( figlio di Lupin dello Zorino x Caprice di Loro Piceno di proprietà del caro amico Fabrizio Orazi) con il quale andai a richiamo due giorni a Cotorni in Abruzzo (la sua specialità) e poi ad Imperia dove corsi il richiamo insieme al grande Piero Cossali ( purtroppo recentemente scomparso). Poi nel 2014 arrivò il primo risultato in prove di montagna di Linda al Foppolo. Nel 2016 arrivarono i primi risultati di Erica ( figlia di Linda e di Lupin dello Zorino). Ma l’edizione che non dimenticherò è quella del 2018 dove presentavo Erica e Chopin ( del fraterno amico Emidio Petrucci), tre risultati per Erica ( 3 Ecc, 2 Ecc, 2 Ecc 1Ris Cac) e tre risultati per Chopin (2 volte 1 Ecc Cac Cacit, 1 Ecc) e tutti e due convocati dall’esperto Giudice Edoardo Della Bella nella selezione italiana per il campionato europeo su selvaggina di montagna che si è corso in Val Bedretto. In quell’occasione è arrivato il risultato più importante per il nostro allevamento: il titolo di Vicecampionessa Europea su selvaggina di montagna per Erica, ottenuto con un bellissimo punto sotto gli occhi di tutti che le è valso il Cac di batteria; purtroppo il barrage non è andato nel verso giusto, ma per noi è già un grande sogno avverato. Il 2019 ha visto l’esordio del primo nostro soggetto con Affisso: Bramito Delle Bianche Alpine ( propr. Emidio Petrucci), figlio di Erica che a soli due anni si è classificato due volte 1 Ecc e 2 Ecc. Lui rappresenta la terza generazione di Setter da noi allevati.
I SOGGETTI PIU’ SIGNIFICATIVI:
Sicuramente Linda, la nostra capostipite, cacciatrice polivalente e ottima fattrice, nella sua carriera ha ottenuto più volte l’eccellenza sia in prove di montagna che in caccia pratica, dove ha ottenuto anche un 1 Ecc Cac; la nostra prima Riproduttrice Selezionata.
Erica, anche lei Riproduttrice Selezionata, che oltre al titolo di Vicecampionessa Europea su selvaggina di Montagna, da quest’anno è Ch It di Lavoro; specialista sui galli forcelli è un soggetto di grandissimo temperamento e fondo che a volte in prova può risultare un po’ esuberante, ma che a caccia poi ti fa la differenza.
Bramito Delle Bianche Alpine, da subito nelle mani sapienti dell’amico Petrucci ha dimostrato notevolissime doti naturali, e qualità di razza in tutte le sue manifestazioni; al suo esordio ha già fatto parlare di se meritando anche la convocazione da parte dell’esperto giudice Matteo Toniato nella selezione per il campionato europeo su selv. di montagna svoltosi in Grecia; peccato che per impegni inderogabili sia miei che del proprietario non abbia potuto partecipare, ma ha tutto il tempo di rifarsi.
Anche se non presentati in prova ma non meno importanti sono tutti quei nostri soggetti in mano ad amici che li testano severamente tutti i giorni a caccia; soprattutto le femmine che per poter diventare future nostre fattrici oltre ad essere lastrate alle anche ( cosa imprescindibile per noi!!!) devono dimostrare di essere cacciatrici avidissime ma con qualità di razza.
COME VALUTI L’EVOLUZIONE CHE LE PROVE DI MONTAGNA HANNO AVUTO NEGLI ANNI:
Sicuramente, basandomi anche sui racconti dei veterani ( non me ne vogliano ), qualcosa è cambiato sia nei modi che nei tempi, e purtroppo come in tutte le cose non sempre in meglio. E’ importante secondo me cercare di mantenere il più possibile quello che rende diverse queste prove da tutte le altre: ovvero lo spirito e l’essenza della montagna, degli uomini di montagna e dei cani di montagna. L’aumento del numero delle prove in un periodo così ristretto, ha secondo me portato il trofeo Saladini Pilastri ai limiti, partecipare a tutte le tappe è veramente un enorme sacrificio economico, fisico e mentale! Buona cosa l’introduzione della tecnologia con i beeper se ben usati, lasciare un punto a terra dopo tutte le fatiche sopraelencate è veramente un delitto .
QUALI RISCHI E QUALI VANTAGGI:
Se si parla delle prove di montagna non bisogna rischiare che per aumentare il numero di partecipanti si perda di qualità e della selezione che dell’ambiente; un altro rischio da non correre è far passare la poesia subito a chi si affaccia a questi palcoscenici importanti, è giusta la gavetta dove con grandissima umiltà bisogna lavorare e rimboccarsi le maniche, ma io stesso ho apprezzato quando sia giudici che concorrenti mi davano qualche prezioso consiglio o qualche sacrosanta tirata di orecchie. I vantaggi sono che in due mesi si va a formare come una grande famiglia che va a spostarsi di monte in monte, che come in tutte le migliori famiglie a volte ci si accapiglia ma che poi alla fine non si vede l’ora che arrivi il prossimo anno.

IL SETTER GORDON CLUB INFORMA CHE IL SELEZIONATORE ESPERTO GIUDICE SIG. ANGELO BONACINA VISIONERA’ I SOGGETTI CHE INTENDONO PARTECIPARE ALLA PROSSIMA EDIZIONE DEL CAMPIONATO EUROPEO NEL CORSO DELLE PROVE LIBERE CHE SI SVOLGERANNO IN DATA 14 E 15 DICEMBRE A CERESOLE D’ALBA (CN), ORGANIZZATE DAL GRUPPO CINOFILO LANGHE E ROERI.
PER ISCRIZIONI, RIVOLGERSI AL SIG. FRANCO BAVARO – 329 299 4731
SI RICORDA CHE LA PROSSIMA EDIZIONE DEL CAMPIONATO SI SVOLGERA’ IN SERBIA, SOTTO ORGANIZZAZIONE DEL SETTER &POINTER CLUB SVIZZERO.

PERCHE’ SETTER INGLESE.
Dal lontano 1972 al 1975 acquistai dal Cavaliere Isai Bramani ( Del Brembo) 4 femmine Gidra, Clora, Pitty e Bandiera del Brembo che furono usate esclusivamente per la caccia in alta montagna. Cacciavano bianche,cotorne e qualche forcello, le beccacce a quei tempi non sapevo nemmeno esistessero.
Erano grandissime cacciatrici di grande passione e venaticità fondo e grande senso del selvatico, intelligenza, ferma e consenso solidissimi, grande recuperatrici, molto utile e indispensabile in montagna, tanta la voglia di soffrire.
Nel 1978 ritirai da un privato un figlio del celebre Ch.R. Lem del Resegone x Kira, di nome Dum.
In montagna il galoppo radente è molto ma molto difficile esibirlo, per portare a buon livelli un cane sulla difficile selvaggina di montagna sono richiesti grandi sacrifici e notevole impegno, per ottenere quando ti va bene buoni risultati.
Il grande cane da montagna deve possedere un grande iniziativa nell’esplorare tutte le zone buone, risparmiando passi al cacciatore, deve essere di ottimo collegamento, senso del selvatico e resistenza alla sete e al freddo, ferma solidissima e guidata fluida e decisa. In tantissime occasioni, prima di arrivare sul cane fermo, ci si mette del tempo, il cane in montana non può battere il terreno in modo metodico e uniforme come in pianura, deve sapersi inventare le traiettorie ideali e meno pericolose per reperire il selvatico con minor dispendio di energie.
Setter inglese sempre nel cuore , sia in montagna, nel bosco e in terreni d’erba medica.
RACCONTACI I TUOI ALBORI.
Classe 1950, cacciatore fin da giovanissimo, figlio e nipote di cacciatori di monte.
La mia prima licenza l’ho conseguita a 18 anni; prima di allora( con le braghe corte ) seguivo i miei maestri in silenzio e con lo zaino sulle spalle, ricordo giornate di caccia memorabili, tanta selvaggina nello zaino,anche con ausiliari mediocri, loro scovavano e noi si sparava, carnieri che oggi sarebbe impossibile realizzare, sia per le attuali leggi che per la nostra maturata mentalità di rispetto verso questa nobilissima selvaggina.
LA CACCIA E’ UNA COSTANTE DELLA TUA VITA: QUALE RELAZIONE CON LA CINOFILIA.
La mia grande passione mai sopita, Cuturnici e pernici bianche ( Osei del Signur ) i bellissimi uccelli di nostro Signore, cacciarli in quei posti lunari e paradisiaci a quota 3000 è difficile poi dimenticarteli per tutta la vita.
Timidamente mi avvicinai alle prove montanare nel lontano 1977 a Foppolo, in provincia di Bergamo; con quelle che si disputavano in Svizzera (TI), al tempo si trattava delle uniche che si correvano parallelamente alle prove dei bellissimi contrafforti D’Abruzzo, sulla Maiella, Il Velino e Sirente.
Ho conosciuto tantissimi amici, sia Esperti Giudici che sportivi concorrenti di grosso spessore umano e cinofilo, dai quali ho ricevuto tantissimi1 insegnamenti, il primo: l’umiltà.
Le prove ti prendono e difficilmente riesci a farne a meno, sono come una droga: ci sono momenti in cui si vorrebbe smettere, ma poi si continua a partecipare con la solita caparbietà, anche se i risultati non sono sempre lusinghieri. Le prove le frequento volentieri anche per le belle amicizie che nascono e per vedere al lavoro nuovi interessanti soggetti per un leale confronto sul campo.
Tra le prove di montagna che più amo e frequento attualmente ci sono: Il Saladini Pilastri e il nostro Montagne Bresciane, non disdegnando il Trofeo Gramignani, con qualche apparizione in prove primaverili.
Penso che l’obiettivo delle prove sia valutare pregi e difetti di ciascun soggetto e valorizzare i cani che potranno essere utilizzati poi come riproduttori di futuri cani da caccia.
La montagna resta e resterà sempre un terribile banco di prova: queste manifestazioni altamente specialistiche devono essere e rimanere l’immagine della caccia vera.
TROFEO SALADINI PILASTRI: QUALE HA LASCIATO IL SEGNO
Sono tantissimi anni che partecipo con i miei Setter al Trofeo Saladini Pilastri.
Iniziai negli anni 80 con il Setter Ch.R. Zico di Crocedomini con buoni risultati, era un soggetto di ottime prestazioni montanare, usato come tutti i miei cani a caccia durante la stagione venatoria in montagna, purtroppo era troppo indipendente e poco corretto al frullo, ottenne più C.Q.N che Eccellenti, si affermò con un CACIT a cotorne sul Monte Gugliemo (BS). Fu soggetto importante per il mio allevamento, un vero cuturnat.
Nel 1999 l’amico Giuseppe Breda vinse il trofeo Saladini con Volo di Crocedomini.
Presentai con buoni risultati il Gian di Crocedomini, ottimo figlio del Ch. Pirso di Crocedomini, che persi prematuramente per un incidente durante una giornata a bianche a soli 4 anni.
Erano gli anni che dominava il grande montanaro Po’ dell’amico Piero Cossali, figlio di Volo di Crocedomini.
Negli anni 2000 continuai a partecipare con Orfeo di Crocedomini, ottimo cacciatore e buon montanaro, si fece notare in prove per sua la positività e qualità di razza, con risultati di rilievo, tra cui diversi Eccellenti e un CAC a cotorne.
Nel 2009 con la Setter Eva di Crocedomini e Orfeo di Crocedomini vinsi il Trofeo Saladini come miglor femmina e come miglior Allevamento.
Nel 2011 il “botto” con la Eva di Crocedomini, vinco tutto quello che si poteva vincere: Trofeo Saladini Pilastri – Trofeo Rosa Gallo – Miglior femmina – Miglior Allevamento con due femmine, Eva e Alice di Crocedomini – e il Ch. Di Lavoro x Eva. I 5 Titoli.
Attualmente con ottimi risultati si continua con la Ripr. Sel. Zeta di Crocedomini e il Ch. .L. Tissot, selezionato al Campionato Europeo setter in montagna 2018 in Ticino (CH ) dal selezionatore, l’esperto Giudice Edoardo Della Bella.
I SOGGETTI PIU’ SIGNIFICATIVI
Naturalmente il primo Setter con Affisso, il Ch.L.R.E. Freedom di Crocedomini, poi Ala di Crocedomini, Ch. Pirso di Crocedomini, Ch. Zico di Crocedomini, Gip di Crocedomini, Ch. Mea di Crocedomini, Gian di Crocedomini,Orfeo di Crocedomini, Ch. Eva di Crocedomini, Alice di Crocedomini, Hill di Crocedomini, il grande cacciatore e riproduttore Ch. Gion di Crocedomini, e gli attuali Ripr. Sel. Zeta di Crocedomini e Ch. L. Ripr. Sel. Tissot.
Tissot, nato in casa dell’amico Alessandro Bassignana, ricevuto quale compenso di diritto di monta a 60gg., l’ho allevato con cura, portato a caccia e addestrato personalmente, attualmente posso affermare che in 40 anni di Setter , è il migliore cane in assoluto da me posseduto, per la grande intelligenza, duttilità di addestramento e gran cacciatore generico,
COME VALUTI L’EVOLUZIONE CHE LE PROVE DI MONTAGNA HANNO AVUTO NEGLI ANNI
La mia valutazione sulle prove montanare attuali è più che positiva, attualmente vedo soggetti di ottimo livello che partecipano, sia morfologico che di qualità stilistiche, molto migliorate dai primi anni in cui partecipavo e ben condotti, nonostante tutte le difficoltà che si incontrano per preparare un Setter a queste belle importanti prove specialistiche e posso affermare che è stato fatto un buon lavoro, inoltre vedo con piacere diversi giovani appassionati aggiungersi alla oramai vecchia schiera di noi conduttori avanti con gli anni, questo mi fa molto piacere.
QUALI I RISCHI E QUALI I VANTAGGI
Per le nostre prove specialistiche i rischi son quelli di non sottovalutare mai il grande Setter cacciatore, partecipando con soggetti idonei, veri cacciatori e non corridori, più attenzione al metodo di cerca, ricercando anche qualità di razza, nella presa di punto, nella postura di ferma e nella guidata, non guardare il guinzaglio di chi conduce, ma il soggetto al vaglio di giudizio, dato che molti giovani concorrenti si lamentano di questo fatto.
Sul numero delle squadre delle Delegazioni, io opterei per una sola squadra composta da 7 cani selezionati in base a risultati ottenuti in queste prove, e non due/tre squadre per Delegazione
I vantaggi li abbiamo visti in questo ultimo Campionato per Delegazioni 2019, con una grandissima partecipazione, questo vuol dire che la nostra razza Setter è molto amata e apprezzata anche dai tanti cacciatori montanari.